Kenzo Takada è il celebre stilista Giapponese che tra i primi si affermò e conquistò Parigi, spinto dall’amore per la moda. La stessa città lo accolse fino alla morte, giunta in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni a causa del Coronavirus lo scorso 4 Ottobre 2020.
L’arrivo a Parigi
Il designer arrivò nella Ville Lumière con un grande sogno di fare moda, sogno che lo accompagnava fin da piccolo quando rubava le riviste della sorella. Prima della Francia, Kenzo abbandonò l’università di Kobe per fuggire a Tokyo, dove frequentò la scuola di moda “Bunka Fashion College”. In seguito, con un viaggio in nave, giunse a Parigi nel 1964.
Non fu facile per il giovane stilista ambientarsi nella capitale francese degli anni ’60 dominata da già noti designer, ma il suo sogno iniziò a delinearsi finché nel 1970, all’età di trent’anni , riuscì ad aprire la sua prima boutique: “jungle Jap”, così amava chiamarla. La boutique era situata nella “Galerie Vivienne” e al suo interno erano presenti contaminazioni del pittore Douanier Rousseau, a cui lo stilista si ispirò per la sua prima collezione. Gli animali della giungla e i colori vivaci divennero così un tratto distintivo del suo marchio.
Lo stile di Kenzo
Multiculturalismo, inclusività e una spiccata abilità nel mescolare l’impensabile sono gli ingredienti dello stile di Kenzo. Uno stile pensato per andare oltre i confini. Stampe jungle, floreali, colorate e in grado di conquistare un posto di rilievo negli anni del “Flower Power”, di cui lo stesso designer fu uno dei maggiori interpreti.
Quella fatta a Parigi da Kenzo fu una vera e propria rivoluzione, che investì la moda e il gusto tra gli anni ’70 e ’80; tessuti, forme e materiali tradizionali giapponesi uniti ad elementi della cultura occidentale, in particolare allo stile “street” che in quegli anni emergeva dalle grandi metropoli come New York.
L’abbandono delle passerelle e il K3
Non solo abiti femminili, collezioni per uomo, bambino, ma anche accessori ed infine una linea di profumi. Il marchio dello stilista nipponico dopo essersi ampliato e diversificato, avendo ottenuto molteplici successi, dal 1980 diviene una società, poi acquistata nel 1993 dalla LVMH di Bernard Arnault di cui Kenzo è stato il direttore creativo fino al 1999.
A fine secolo, dopo trent’anni nel mondo della moda, lascia tutto per poter viaggiare. Quest’inverno all’età di ottanta anni decide di dar vita nuovamente alle sue iconiche stampe animalier, creando un brand di design di lusso. K三(K3) è il nome che decide di dare al suo marchio che arreda gli interni delle abitazioni. Il numero 3 nel nome è scritto in giapponese con tre linee orizzontali e rimanda ai concetti di armonia, tranquillità e semplicità, le parole chiave che hanno spinto Kenzo a mettersi in gioco nuovamente e che da sempre lo accompagnano nel suo stile di vita.